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Nono incontro – Giovedì 6 giugno – La cooperazione: forza di una comunità

La forza della cooperazione e il contributo che il lavoro in rete può dare alla comunità. Questo il tema del nono appuntamento della rubrica del CSV Vicenza, CiSiVede in Rete, in programma giovedì 6 Giugno, con diretta on line sui canali YouTube e Facebook del CSV, dalle 18.30 alle 19.10. Un tema che abbiamo pensato di affrontare con uno specifico taglio ‘al femminile’, proprio perché è dal mondo in rosa che, negli ultimi anni, arrivano non solo forti esigenze e sollecitazioni, ma soprattutto risposte innovative e concrete su come si può fare squadra, portando significativi risultati al territorio. Saranno con noi Micaela Faggiani, giornalista professionista, conduttrice radio e TV, nonché fondatrice e amministratrice del Cantiere delle donne, community con oltre 7000 iscritte da tutta Italia, e Flavia Dian, Communication manager in Banca delle Terre Venete, istituto di credito cooperativo del Gruppo BCC Iccrea, referente di progetti speciali di Crowdfunding per il Terzo settore, Giovani Soci, Educazione finanziaria e coordinatrice regionale di iDEE, associazione delle Donne del Credito Cooperativo.


Flavia Dian

Communication manager in Banca delle Terre Venete, istituto di credito cooperativo del Gruppo BCC Iccrea, mi occupo di visibilità e relazioni esterne: ufficio stampa, organizzazione di eventi, campagne pubblicitarie, gestione dei social media e sponsorizzazioni. Sono referente di progetti speciali, che curo con partner esterni e facendo rete nel territorio: Crowdfunding per il Terzo settore, Giovani Soci, Educazione finanziaria. Nel mio lavoro quotidiano cerco la bellezza intorno a me, nelle persone e nelle loro idee, per darne valore attraverso il racconto e l’avvio di nuovi progetti. Mi piace scrivere e creare, imparando il più possibile da ogni esperienza. Per iDEE, l’associazione delle Donne del Credito Cooperativo, ricopro il ruolo di coordinatrice regionale. Sono volontaria e socia fondatrice dell’associazione culturale InArte Veneto.

 

In aprile hai partecipato ad un progetto che ti ha portato in Ecuador. Ci racconti di che cosa si è trattato?

Dall’8 al 17 marzo si è svolta la XIV Missione del Credito Cooperativo in Ecuador, organizzata da Federcasse e dedicata ai giovani soci e alle donne del Credito Cooperativo, per conoscere e approfondire il Progetto-processo Microfinanza campesina. Si tratta di un’iniziativa di cooperazione internazionale che da più di vent’anni vede coinvolte le BCC e Casse Rurali Italiane nell’erogare credito e tasso agevolato e finanziamenti a fondo perduto per lo sviluppo delle zone più povere del paese andino, con Codesarollo, la banca locale, e il FEPP Fondo Ecuatoriano Popolorum Progressio. Dal 2002 i numerosi pool di finanziamento italiani hanno permesso di erogare credito per oltre 93 milioni di dollari per progetti imprenditoriali di giovani e donne, per il riscatto delle terre, l’acquisto di abitazioni, la realizzazione di opere primarie a vantaggio delle comunità locali: acquedotti, strade, ospedali, scuole. E’ un processo che trasforma, attraverso il lavoro e il risparmio, la vita delle persone, per renderle indipendenti, superare lo sfruttamento e ridurre le disuguaglianze, che ancora sono forti, tra i ricchi e i poveri. La finanza popolare rappresenta una seconda occasione, soprattutto per le donne, e durante il viaggio ho potuto conoscere tante di loro che ora gestiscono attività cooperative e sociali o sono “gerentes”, ovvero direttrici di casse rurali. Ho scoperto che in Codesarollo su 20 filiali, 11 sono dirette da donne e mediamente anche i prestiti concessi vanno per la maggior parte a favore di cooperative al femminile o imprenditrici. Solo vent’anni fa le donne non avevano diritto di parola! Il titolo della missione era “Que linda gente”, lo slogan di Codesarollo, la perfetta descrizione delle persone che ho incontrato: ospitali, generose, allegre. Belle, appunto. Orgogliose del loro lavoro e dei progressi raggiunti. Persone che mi hanno lasciato un segno: come posso io lamentarmi o avere paura del futuro, con tutte le comodità che abbiamo? Qual è il segreto per essere davvero felici e in pace, noi come persone e tutti noi come abitanti di uno stesso pianeta.

Gli istituti di credito cooperativo nascono proprio con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso, anche a supporto delle comunità dove sono nati. È ancora così?

L’esperienza in Ecuador ripercorre esattamente la storia del credito cooperativo in Italia, le stesse finalità e le stesse esigenze di partenza. 140 anni fa è nata la prima Cassa rurale in Italia, a Loreggia. Un giovane, che aveva studiato il modello tedesco di Raiffeisen, ha riunito le persone più influenti del paese della campagna padovana, dove andava a trascorrere le vacanze estive, per far partire una nuova modalità di esercitare il credito, basata sulla cooperazione e la mutualità. Ogni socio è parte attiva della cassa rurale, che non ha il fine di produrre un utile e quindi un dividendo, ma lavora per il “bene comune”, per il miglioramento delle condizioni di vita dei soci e di tutta la comunità, per superare l’usura a quel tempo dilagante e la povertà, materiale ma anche sociale. Un modello “differente” di sviluppo, centrato sulla persona, che mette al centro la relazione e la vicinanza al territorio. Ancora oggi, per Statuto, le BCC hanno per mission la crescita sostenibile e lo sviluppo economico e sociale delle comunità dove sono insediate. Per norma, il 95% del credito deve essere concesso nella zona di competenza, e il 50,1% ai soci della Banca. Un sistema di banche che hanno contribuito alla crescita economica italiana, a rafforzare la coesione sociale, superando ogni crisi con le proprie forze?”


Micaela Faggiani

Giornalista professionista con esperienza sia nella carta stampata che in tv. Per oltre 15 anni sono stata volto e anima della tv regionale Telechiara, per poi passare alla libera professione. Dal 2014 sono la corrispondente per il Nordest della tv nazionale La7 per la trasmissione Tagadà e L’Aria che tira. Sono l’ufficio stampa e la consulente di comunicazione della Federazione del Nordest delle Bcc e di Bvr Banca. Da settembre 2023 conduco due trasmissioni radiofoniche su RadioVeneto24, Protagonisti a Nordest e Mondo Donna. Sono stata ufficio stampa di Federnotai, il sindacato italiano dei notai. Ho condotto due programmi, uno in tv e uno online. Il primo era dedicato all’agricoltura per Veneto Agricoltura, Agrinews, in onda due volte la settimana su TelePadova Sette Gold , il secondo dedicato alle neurofibromatosi sui social dell’Associazione Linfa. Sono stata per due anni la Communication Manager dell’agenzia Blue Solution Communication di Padova. Da aprile 2021 a maggio 2022 sono stata la fondatrice e direttrice del mensile Fuori la voce edito da Blue Solution Communication. Sono anche ufficio stampa di Confcooperative del Veneto. Dal 2018 sono ufficio stampa e responsabile delle pubbliche relazioni del Caffè Pedrocchi di Padova. Ho fondato e amministro la community del Cantiere delle donne che conta più di 7000 iscritte da tutta Italia. Sono la Presidente del Cantiere delle donne Aps.

Cos’è il Cantiere delle donne?

La storia del Cantiere delle Donne nasce a gennaio del 2020. Un progetto che inizialmente corre in rete, unica forma possibile durante la pandemia, ma che successivamente trova il suo spazio e la sua capacità di sviluppo fuori, anche nelle sedi istituzionali. Un’idea partita dalle giornaliste Antonella Benanzato, Alessia Da Canal e Micaela Faggiani, le fondatrici, raccolta dalle colleghe Lisa De Rossi, Laura Eduati, Silvia Pittarello e Mara Rosolen e condivisa inizialmente da una quarantina di donne; oggi la nostra community contra più di 7.000 partecipanti, provenienti da tutta Italia.

In sintesi, il Cantiere delle donne, è un gruppo di influenza”, un think tank di riferimento per le istituzioni e per chi appartiene alla politica per elaborare proposte di cambiamento e richieste che possano facilitare la vita di tutte le donne.

Si dice che ‘l’unione fa la forza’, nel caso del Cantiere delle donne, una sinergia tutta al femminile: quanto importante è fare rete?

Creare sinergie, fare rete, per noi è vitale: è nel nostro dna, perchè tutto quello che abbiamo fatto e progettato lo abbiamo fatto in rete, assieme alle associate e gli associati perché crediamo che solo insieme possiamo incidere e modificare questo mondo, renderlo più paritario. All’inizio, solo tra donne e aprendo poi la collaborazione agli uomini che rispettano e amano le donne e che vogliano cambiare assieme la società. Anche perché ci diamo forza, perché non ci si sente più sole, perché solo in gruppo si può contare di più.

 

 

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