2021 Eventi

2021 – Quarto incontro – lunedì 15 marzo – Alimentazione & dintorni

 

Benvenuti nella nostra Rubirca “Ci Si Vede in Rete”

Un bel gioco di parole, nato da un confronto costruttivo, per trovare il nome da assegnare a questo nuovo servizio: la rubrica on line del CSV di Vicenza “Ci Si Vede in Rete“.

Nei momenti di difficoltà, lo abbiamo detto e scritto molte volte, ciascuno esprime la propria fatica, si evidenziano gli ostacoli personali e di gruppo, emergono le ferite, le cose non risolte, il carattere che ci contraddistingue, l’operatività e i problemi, però la spinta che si genera può essere positiva, di sfida, di creatività. Anche noi, facendo tesoro dell’esperienza, dei percorsi obbligati, di quelli voluti e cercati, abbiamo messo in campo passione, amore, dedizione e speranza. Così abbiamo trovato nuove modalità per ri-allacciare i legami, per favorire il re-innesco dei circoli virtuosi disattivati, per un legame di cura. Già! Tutto passa per la cura, non soltanto sanitaria, ma anche sociale.

Ecco allora nascere l’esigenza di una nuova immagine, per gli incontri e i racconti on line, dove coinvolgere alcuni di voi insieme a tanti ospiti.

Ci siamo quindi, è nata la rubrica “Ci Si Vede in Rete” e presto riceverete tanti aggiornamenti, perchè a partire da febbraio avvieremo gli incontri e apriremo un blog dedicato, collegato al sito del CSV, e una sezione nella nostra newsletter.

Restate connessi!

Mario Palano, presidente
Maria Rita Dal Molin, direttore

 


 

FRANCESCO SCABBIO

44 anni, vicentino, architetto nella vita precedente, co-fondatore di Bamburger e attualmente venditore di hamburger. È la sintesi di Francesco Scabbio, un uomo che nel 2014 ha preso in mano la propria vita e l’ha ribaltata dando vita a Bamburger, un’hamburgeria artigianale situata in centro città a Vicenza, in Contrà Cantarane 15.

Una realtà nata proprio per volontà di un gruppo di tre amici che decidono di cambiare vita e professione, reinventandosi e avventurandosi nel mondo della ristorazione. Oggi Bamburger propone cibo fresco preparato al momento con prodotti genuini, freschi e tipici del territorio, tra cui alcuni prodotti biologici e altri Presìdi Slow Food. Un’identità ben definita, in chiave più slow che fast.

La nostra missione è quella di fare rete a livello locale con realtà che condividono gli stessi princìpi e preparare il cibo come si fa a casa. Scegliamo con attenzione gli ingredienti (verdure, carni, insaccati formaggi, pesce, pane) preparati in modo artigianale da aziende solitamente piccole, che valorizzano il lavoro delle persone”.

Oltre all’attività in sede, Bamburger partecipa a eventi esterni di street food privati e pubblici.

Francesco, oggi si fa un gran parlare di sostenibilità. Come la declinate, nella vostra realtà ristorativa?

Crediamo nel cibo come bene prezioso, e crediamo nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Cerchiamo di applicare i princìpi della sostenibilità a tutti i livelli: dalla selezione dei prodotti che utilizziamo per preparare i nostri burgers alla scelta dei partners (preferiamo chiamarli così piuttosto che fornitori, perché si creano dei legami stretti e ci si supporta vicendevolmente). Cerchiamo di ridurre al minimo gli sprechi e di valorizzare per intero gli ingredienti, riutilizzando quelli che normalmente sarebbero “scarti”. Puntiamo sulla freschezza e la genuinità e, per questo, abbiamo scelto fin dal primo giorno di non proporre surgelati / congelati o cibo rigenerato (preparato prima e poi riscaldato). Siamo molto attenti nella raccolta differenziata e nel ridurre al minimo la frazione secca, cioè quella del rifiuto non riciclabile. Abbiamo scelto stoviglie (piatti, bicchieri, posate,…) biodegradabili e compostabili: arrivano dalla natura e tornano alla natura, fertilizzando la terra. Crediamo in una ristorazione responsabile anche verso le persone: cerchiamo di essere accessibili a tutti in maniera semplice e informale, senza fronzoli, e collaboriamo con alcune realtà sociali del territorio, come Villaggi SOS, Agendo, Vicenza for Children, Cuamm Medici con l’Africa e CSV di Vicenza.

Street food. Che significato assume oggi il “cibo di strada”?

Il cibo è da sempre legato alla strada, alle città, perché le strade sono un crocevia, e sono popolate di persone. Le persone viaggiano, e il cibo viaggia con loro. Il cibo di strada è accessibile e multietnico, ed esprime la “cosmopolitaneità” della matrice sociale, è il riflesso – la fotografia istantanea – di una determinata società in un determinato momento storico. Per questo – per esigenza e necessità – deve essere un cibo “facile” da trasportare, da consumare anche viaggiando, spostandosi, lungo il tragitto, e quindi non può essere troppo complesso. È un cibo distante dai rituali tradizionali del desinare a tavola, ma non da quelli della convivialità, della condivisione. In questo momento storico il panorama del cibo di strada sta cambiando completamente in relazione agli eventi pandemici che hanno cambiato e stanno cambiando il mondo e le nostre abitudini, il modo di vivere.

 

 


 

PAOLO POLAZZO

Lunedì 15 marzo sarà ospite al quarto appuntamento della rubrica CSV – Ci Si Vede in Rete anche Paolo Polazzo, contitolare della Polazzo Grandimpianti srl – realtà impegnata nel settore alberghiero e comunità/enti con consulenze, progettazione, scuola cucina, assistenza tecnica -, e Presidente Regionale ANMIC, Presidente Provinciale Vicenza , delegato nella direzione generale ANMIC Roma, ente morale nazionale nato nel 1956 con scopi di rappresentanza, tutela e promozione dei diritti e degli interessi morali ed economici dell’intera categoria presso le pubbliche amministrazioni ed enti aventi per scopo l’educazione, il lavoro e l’assistenza ai cittadini disabili nel rispetto della legislazione vigente.

Paolo, il cibo è, permetta questo gioco di parole, il suo “pane quotidiano”. Ci può elencare i progetti che ha seguito / ha in essere / sta seguendo?

Oltre a seguire le scuole cucina Esac, San Gaetano, Capac (Mi), Tonezza e Recoaro Terme, abbiamo progettato e seguito Villaggio SOS di Vicenza, Pane Quotidiano con lo Chef Cracco, Casa Enrico di Sarcedo, La Costa per produzione vini, Conca D’oro Bassano (coltivazione ortaggi e produzione marmellate), Agriturismo per ragazzi disabili Ca’ Rosa’ (Pd) con Renzo Rosso (OTB), Il Pomodoro Onlus Bolzano Vic.no (coltivazione e ristorazione per ragazzi disabili), Bon Marcà progetto ANMIC ORION Vicenza, Diakonia Onlus S.Lucia (VI) con Caritas.

Come è venuto a contatto con il CSV e cosa sta facendo con questa realtà?

ANMIC è sempre stato in contatto con CSV per progetti condivisi e condivisibili. Da questo rapporto abbiamo avuto un contatto diretto con il direttore Maria Rita Dal Molin e da ciò sta nascendo un interessante progetto per una scuola didattica a Dueville (Vi).

 

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