2023 Eventi

Sesto incontro – Mercoledì 19 aprile – Sostenibilità

Aprile è il mese, in Ci Si Vede in Rete, dedicato all’economia circolare e alla Sostenibilità.

Il dizionario Treccani ci aiuta a definire puntualmente quest’ultimo termine:
Sostenibilità: Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

Se da un lato abbiamo una definizione didascalica, dall’altro abbiamo delle definizioni “da vita vissuta”. Sono quelle di Nicole Tassotti, responsabile progettazione e comunicazione di Grafiche Tassotti di Bassano del Grappa, e Andrea Visentin, ideatore di Radici Future 2030, festival della sostenibilità, dell’economia circolare e dell’etica d’impresa, gli ospiti del sesto incontro di Ci Si Vede in Rete, in programma mercoledì 19 aprile, dalle 18.30 alle 19.10 sui canali social del CSV di Vicenza.

 


Nicole TassottiNICOLE TASSOTTI

Nata a Bassano del Grappa nel 1971, dove tuttora vive e lavora, Nicole è cresciuta tra la carta stampata e i libri, circondata da numerose personalità artistiche. Dal 1993 lavora nell’azienda di famiglia, Grafiche Tassotti, fondata dal padre Giorgio Tassotti nel 1957, in cui si occupa di progettazione e comunicazione. Svolgendo in azienda, da molti anni, ruolo di tutor di studenti dalle università del design e di studenti delle scuole professionali e dei licei artistici del territorio, ha potuto cogliere la distanza che si sta formando tra la cultura della carta stampata e la scarsa conoscenza che ne hanno i giovani oggi, più attenti all’evolversi delle nuove tecnologie, che al loro corretto uso, e sempre più lontani dalla grafica elegante che caratterizzava lo stile italiano.

Pur avendo sempre creduto nella digitalizzazione, tanto da aver sviluppato nell’azienda il primo e-commerce nel 2011, si è comunque sempre dedicata con passione a diffonderete l’uso e la bellezza della carta e del libro insieme ad amiche appassionate costituendo l’associazione “Orizzonti di carta”.

Da 10 anni consigliere in Assografici Milano e da 12 consigliere in sezione grafici, cartotecnici e cartai di Confindustria Vicenza, sezione di cui è stata presidente nell’ultimo quadriennio. Da settembre è presidente della Piccola Impresa sempre di Confindustria Vicenza, di cui è stata consigliere per 8 anni.

Sostenibilità: è da voi intesa come elemento indispensabile per costruire relazioni di valore, con lo scopo di continuare a informare consumatori, clienti e partner sui risvolti positivi dell’utilizzo della carta e del riciclo della stessa, per contribuire ad un uso più efficiente delle risorse. Dall’ambiente alle relazioni: Nicole, in che modo la sostenibilità incide in questo dialogo?

I processi di sostenibilità e di digitalizzazione d’impresa sono due percorsi che le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, devono intraprendere per contribuire ad un uso più efficiente delle risorse.

Va riconosciuto che l’incidenza dei costi di adeguamento grava in percentuale significativa sulle PMI. Anche l’ottenimento delle certificazioni è spesso complesso, nonché una notevole voce di spesa.

La sostenibilità, a mio parere, presenta tante sfaccettature: oltre al beneficio ambientale, a mio avviso va di pari passo con quello sociale. Intendo dire un rapporto coi dipendenti corretto, il ben stare in azienda, nel lavoro, nella comunità farsi portavoce di un modo di vivere più sano e rispettoso.

Chi, come noi, ha un rapporto diretto col consumatore ha anche una doppia responsabilità: continuare a essere un’azienda orientata alla sostenibilità e proporre al consumatore l’acquisto di un prodotto sostenibile, promuovendone l’uso e il riuso.

Tramite tutti i canali che abbiamo a disposizione – compresi i social, il sito, le riviste specializzate e il confronto diretto – dobbiamo continuare a informare consumatori, clienti e partner sui risvolti positivi dell’utilizzo della carta e del riciclo della stessa.

Abbiamo postato numerosi tutorial che facilitano la comprensione di questo valore, e molte persone interagiscono proponendo i loro consigli diretti o le loro pratiche virtuose.

Siamo molto motivati perché crediamo nel nostro prodotto e lo intendiamo in primis come un oggetto “emozionante, bello emotivamente”, ma al contempo rispettoso. Questi valori devono essere percepibili per chi usa, tocca e compra i nostri prodotti. Abbiamo un compito sociale ed educativo importante, basti pensare che incontriamo soprattutto l’interesse dei giovani, proprio quelli che in realtà nascono nativi digitali e questo mondo proprio non lo conoscono.

Carta non solo per impacchettare. Ci può regalare 3 consigli di “riutilizzo” della carta, in un’ottica di economia circolare?

Tre consigli (ma anche di più): stirarla e ricoprire un cassetto, fare un biglietto o un segnaposto, ricoprire una scatola da scarpe per un armadio più fiorito ed ordinato o semplicemente posarla sui ripiani per evitare il contatto diretto con gli indumenti in un albergo e fuori casa.

Fare delle tovagliette sotto piatto o sottobicchiere, piccoli quaderni origami… Decorare un oggetto con la tecnica del découpage… Il prodotto carta può avere diversi riusi, ma anche un biglietto d’auguri può essere tagliato e trasformato in un gradevole quadretto per decorare una parete, si può stampare un menù o un invito a un evento o una festa.

 


Andrea Visentin

ANDREA VISENTIN

Andrea Visentin nasce a Bassano del Grappa nel 1969, si laurea in Ingegneria Elettronica all’Università degli Studi di Padova.

È stato Presidente del Raggruppamento Bassano di Confindustria Vicenza fino a Maggio 2022 occupandosi anche dei rapporti con le scuole e dello sviluppo delle infrastrutture del territorio.

Negli anni sviluppa la consapevolezza di quanto il fattore umano e comunitario giochino un ruolo fondamentale.

È azionista e membro del Consiglio di Amministrazione di Mevis SpA e responsabile ICT ed energie del gruppo.

È ideatore di Radici Future 2030, il festival della sostenibilità, dell’economia circolare e dell’etica d’impresa.

Radici Future parla di sostenibilità, sì, ma soprattutto si sta distinguendo per l’originalità delle sue proposte in materia di convergenza fra scuola e impresa. Che lettura ha, dalla sua posizione, del dialogo “sostenibilità – giovani – lavoro”?

La premessa è che a Radici Future piacciono molto le contaminazioni “sane” e, così come il festival nasce mettendo in dialogo impresa e sostenibilità, è stato naturale allargarsi dialogando ad altre dimensioni. In particolare, sul versante sostenibilità e giovani, il coinvolgimento delle nuove generazioni si è rivelato cruciale per attivare energie inattese e per arricchire le azioni che abbiamo messo in campo di una prospettiva a lungo termine. Allo stesso modo, sul versante del lavoro, i giovani ci stanno garantendo la giusta creatività per tradurre il concetto di sostenibilità anche in chiave professionale. In sostanza, le parole che stiamo usando, “Sostenibilità/ giovani/ lavoro” sono tre “attivatori” che acquistano forza l’uno dall’altro insegnandoci a declinare un concetto del presente in azioni e buone pratiche che guardano al domani. Radici e futuro, in sostanza. Anche qui.

Ci può suggerire 3 buone pratiche necessarie a gettare le basi di un futuro sostenibile, anche a partire dalle testimonianze portate sul palco di Radici Future?

Partiamo da una sezione del festival, la Championshipche ha premiato le aziende vicentine che hanno fatto della sostenibilità il centro del proprio essere impresa. Le prime buone pratiche sono ricavabili proprio dallelenco delle aziende ci tengo a evidenziarlo: di casa che hanno concorso alla nostra challenge. Una seconda buona pratica riguarda un settore al quale teniamo particolarmente, come quello dellEducation, e si rende concreta nellattività di formazione che Radici Future ha fornito a formatori e insegnanti. Infine, sempre giocando in casa di Radici Future, siamo orgogliosi del progetto Urban che ha riqualificato nel segno della sostenibilità un settore del Centro studi di Bassano. Qui sono state valorizzate delle competenze urbanistiche e architettoniche ma la buona pratica, nel caso specifico, è una riqualificazione permanente.

 

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